#05 DANIELE RATTI – LUISA PORTA
DANIELE RATTI – LUISA PORTA
“ON architecture”
29.09.2017 – 18.11.2017
Testo a cura di Laura Tota
“Le rovine sono i luoghi infestati dagli esseri viventi che li abitano”
Jalal Toufic, artista libanese
Il Rashid Karami International Fair di Oscar Niemeyer è un monumento a tutto ciò che il Libano avrebbe potuto essere e mai è stato.
La sua superficie di circa 100 ettari sonnecchia adagiata a sud est di Tripoli dal 1960.
Nell’idea del suo committente, il presidente Fuad Chehab, il centro fieristico doveva costituire un ponte ideale tra Oriente e Occidente nonché una vetrina per la florida economia libanese di quel periodo. Sfera, disco, piramide, arco: c’è tutta la tensione verso la modernità racchiusa nelle linee curve di questo complesso monumentale oggi abbandonato a se stesso.
Daniele Ratti e Luisa Porta immortalano, in un attimo di sospensione eterna e cristallizzata, questo“set in rovina della grandezza umana”, questa cicatrice nella topografia urbana di Tripoli, che è lì a ricordare indelebilmente tutto ciò che la città poteva diventare e che non è mai stata.
La densità dei bianchi e neri, la capacità di catturare l’armonia tra la regolarità dei verticalismi e l’implosione delle curve, nonché quella di restituire la coesistenza tra razionalità ed ecclettismo, catapultano lo spettatore in questo spazio/non spazio del tutto disconnesso dal contesto urbano e spaziale in cui è inserito.
In tale immenso tentativo di innovazione architettonica è racchiuso il grande dramma dell’Umanità intera, la tendenza atavica all’evoluzione e, allo stesso tempo, la miseria della guerra che tutto interrompe e distrugge.
E seppure l’Uomo è assente in questi scatti, sembra quasi di intravederne l’ombra tra le vestigia industriali di questa possibilità mancata. Ieri eoggi si incontrano, Occidente e Oriente si sfiorano in un monito sempiterno di rivalsa dell’Umanità.