ADRIANO CAMPISI
Nato a Il Cairo (Egitto) nel 1949, Adriano Campisi si forma come scultore presso l’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino, città che lo adotta a livello personale e professionale.
La sua carriera artistica ha goduto di una partenza motivante con il premio “Giovani Artisti”, un riconoscimento dedicato agli artisti emergenti, che gli ha permesso di farsi conoscere al mondo dell’arte e alle gallerie. Una di queste, la galleria Franz Paludetto, ben presto si accorge del suo talento, portando e esponendo al suo interno alcuni suoi lavori.Comincia così il lungo processo artistico di Campisi, inizialmente colmo di esperienze e studi legati all’arte cinetica, che abbracciano soggetti e corpi naturali, fluidi, che entrano e invadono gli spazi espositivi. Successivamente la fluidità lascia il posto a un ritorno alla scultura, indagando i concetti di dimora e soglia, e “addobbando” pavimenti e pareti con esili strutture in ferro o ciotole in gesso che paiono in un equilibrio instabile.La materia gesso permane, poi, nel suo percorso d’artista, dando forma alle opere “Frammenti di un canto”, vere e proprie forme architettoniche che come corpi viventi escono dalla parete e si addentrano nell’area espositiva, occupandola. È così che una plasticità apparentemente statica, osservata attentamente, lascia il posto a un materiale vivo e dinamico. Il risultato è un’architettura che sembra ergersi come un ostacolo, un muro invalicabile, ma in realtà è pronto ad accogliere chiunque voglia attraverso lo spazio.