MUSTAFA SABBAGH | MKUltra

{"slide_to_show":"1","slide_to_scroll":"1","autoplay":"true","autoplay_speed":"6000","fade":"false","speed":"666","arrows":"true","dots":"false","loop":"true","nav_slide_column":"3","rtl":"false"}
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image
Slider Nav Image

MUSTAFA SABBAGH
“MKUltra”
03.05.2019 – 16.06.2019

In contrappunto a Made in Italy© – Handle with care [2015], personale dell’artista all’interno della prima edizione di The Phair, e in rilievo nel programma ufficiale della seconda edizione di Fo.To. – Fotografi a Torino, davidepaludetto | artecontemporanea è orgogliosa di accogliere all’interno del proprio spazio espositivo l’ultimo progetto installativo multimediale di Mustafa Sabbagh, qui alla sua presentazione in Italia: MKUltra. 
L’artista di fama internazionale, che ha fatto della sperimentazione una delle sue cifre più potenti, si appropria della sigla di uno dei progetti più sperimentali e meno etici della storia dell’umanità, per sovvertirne concettualmente l’esito attraverso un’arma altrettanto detonante: il gesto artistico. Rotture e frammenti, instillazioni e installazioni, statiche e dinamiche, restituiscono la personale visione artistica di un momento storico buio, sconnesso, a partire dal quale risulta necessario conferire luce e organicità al concetto violato di condivisione. 
Imprescindibile una riconnessione con la propria storia, come comandamento da non dimenticare per l’uomo e per l’umanità, qui concretata nel controcanto reso dalla presenza di Onore al Nero [2015] – ciclo fotografico che ha reso celebre Sabbagh nella sapiente costruzione estetica di cui è maestro, come riconoscibilissimo cantore di un nero capace di contenere, di abbracciare, di sollevare.
Altrettanto imprescindibile l’apertura al futuro: in MKUltra Sabbagh interloquisce e interferisce in un monocromatismo già disturbato, attraverso la presentazione di un video inedito, Rave Party [2019] – che, in bpm techno come cadenze di una nuova marcia militare, mette in luce quanto il significato di un gesto non possa mai prescindere dal suo sconvolgente contesto – e attraverso un unicum tratto da Candido [2016], futuro come innocenza violata.      
Teste malate, corpi inermi nella loro commovente bellezza e atti di rottura, come per il Grado Zero che Barthes individuò nella scrittura, rappresentano il Grado Zero che Sabbagh rintraccia e cataloga per la cultura. In mostra da davidepaludetto artecontemporanea la cristallizzazione di un brainwashing, innescata in un esorcismo muto e serrato tra fotografia, scultura e video, che sclerotizza età e identità incenerendo lineamenti, chiudendo occhi, mettendo volti in corrispondenze impossibili ma, a ben guardare, mai così reali. Tutto, in Sabbagh, per un solo scopo: quello di non disinnescare mai il pensiero.   

Artisti Correlati

MUSTAFA SABBAGH

© Copyright - Davide Paludetto Arte Contemporanea